In paese

Il paese di San Rocco un tempo si chiamava “Minerva” o “Santa Minerva” perché vicino a una chiesa dedicata alla Madonna ma che comunemente si indicava come Santa Minerva, essendo stata costruita poco distante dal luogo dove in epoca romana sorgeva un tempio dedicato appunto a Minerva.

San Rocco si trova ai piedi del Monte Castelon, situato in posizione strategica per osservare l’intera valle di Marano, pertanto abitato sin dall’epoca preistorica, come testimoniano alcuni reperti rinvenuti durante gli scavi che stanno riportando alla luce anche parti della struttura del tempio romano. Il monte si chiama “Castelon” perché sulla sua sommità sorgeva il castello di Marano, costruito nel corso del X secolo e distrutto nel 1325 da Cangrande della Scala, che si vendicò della congiura tentata dal cugino Federico, allora signore di Marano.

Il paese di San Rocco cominciò a essere indicato nelle mappe con questo nome dopo la costruzione di una cappella dedicata al Santo, avvenuta tra il XV e il XVI secolo, quando ormai era diffuso nel Veronese il suo culto. Del periodo precedente si hanno poche informazioni perché, com’è avvenuto in tutta la Valpolicella collinare, spesso i paesi sono sorti a partire da corti separate che, espandendosi, si sono fuse tra loro. Fino al XII secolo probabilmente le popolazioni, che poi avrebbero formato i paesi di San Rocco, Pezza e Purano, tutti e tre situati ai piedi del Monte Castelon, vivevano sulla sommità di questa altura, considerata luogo più sicuro ove vivere.

Il nucleo primitivo di San Rocco sembra sia sorto intorno all’attuale via del Convento, situata in posizione strategica rispetto all’intorno e fusasi con un altro nucleo, sorto nel Cinquecento a sinistra dell’attuale strada provinciale, intorno all’Ottocento. Le costruzioni più antiche risalgono al Sei-Settecento e sono realizzate con materiali provenienti da cave di tufo, lastame e marmo vicine all'abitato ma pure elementi di recupero provenienti dal Castelon e forse anche dalle rovine del tempio di Minerva. Nel 1951 la chiesa di San Rocco divenne parrocchia e ne fu decisa la ricostruzione. Nello stesso periodo fu realizzata la piazza del paese e sorse una fila di case lungo la provinciale. Superato il difficile periodo del Dopoguerra, con la crisi dell’agricoltura tradizionale e la conseguente emigrazione di molti paesani, oggi San Rocco ha recuperato un suo equilibrio, annoverando un numero di abitanti analogo a quello di 60 anni fa e mostrando pure vitalità culturale: nell’ottocentesca Villa Luigia, divenuta per un periodo anche scuole elementare, oggi ha sede la Pro Loco di Marano.

Testo elaborato a partire da Pierpaolo Brugnoli, Il paese di San Rocco di Marano, Ass.ne Pro Loco Marano di Valpolicella, Marano Valpolicella, 2008.

 
 
 
     
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